lunedì 23 luglio 2012

Alpine Wonderful Trail - “Io corro ma non scappo”


Correre, si sa, fa bene: fa bene alla salute e all'umore. Ma quello che forse non si sa è che il nostro correre può fare bene anche ad altri. Come può accadere questo fenomeno bizzarro? Beh, la cosa è molto semplice, se di mezzo ci sono quelli di I Run For Find The Cure, costola del comitato no profit Find The Cure (FTC), che è un progetto sportivo che raggruppa trasversalmente atleti di tutti i calibri, età e locazione geografica con l’idea di correre per una motivazione in modo da lasciare una traccia umanitaria e non solo atletica. Il fine ultimo di queste iniziative è di finanziare missioni umanitarie in aree a basso livello di sviluppo; il che significa portare in questi luoghi scuole, ospedali e tanto altro.
E questa volta, per organizzare le sue "malefatte"... anzi... le sue "benefatte", il simpatico ed operoso team di FTC ha scelto la Val Maira, dove ha organizzato un meraviglioso trail alpino. In realtà il trail è stato l'evento clou attorno a cui hanno orbitato una serie di altri eventi che hanno dato vita ad un weekend a dir poco fantastico.

Sabato 21/07/2012

Il bel cielo azzurro ci aspetta
La Dani passa verso le 8:30. Il tempo non pare un granchè: è coperto e a tratti pioviggina; tuttavia ci fidiamo delle prevsioni: nel peggiore dei casi dovremmo beccarci un paio di temporali pomeridiani (oggi e domani) e forse uno notturno (incrociamo le dita per la tenuta della tenda).

Carico il mio mezzo quintale di roba in auto: sembra che debba partire per un trekking di 6 mesi in Nepal più che per un weekend a 200km da casa... Anche se non piove più, la vista all'orizzonte non promette nulla di buono: nubi e grigiume da tutte le parti; poi però, passato Savigliano, in lontananza cominciamo a scorgere qualche squarcio di azzuro: speriamo che sia la nostra meta. Man mano che saliamo lungo la valle, il tempo non fa che migliorare finchè ci ritroviamo di fronte un bel cielo azzurro e terso. Yeah! Ci sono il sole e un'aria bellissima. Intanto, sebbene fosse molto restia, Daniela comincia a maturare l'idea che potrebbe fare il Little Alpine Trail, il giro da 7km.

Presidio FTC presso il Ciarbonet
Tenda: oookkkey!
Giunti a Ponte Maira, identifichiamo senza difficoltà la nostra meta; un esercito di ragazzi con l'inconfondibile maglia "I Run For Find The Cure" ed il bellissimo gonfiabile dello "Start" non lasciano spazio ad alcun dubbio: siamo arrivati. Abbandoniamo l'auto nel parcheggio di fronte al Caffè Ciarbonet e ci presentiamo all'info point. L'accoglienza è veramente calorosissima: Daniele, "capitano" del team FTC, dopo averci dato un simpatico bevenuto, ci lascia nelle mani di Erica e delle altre gentilissime ragazze dello staff che ci mostrano dove piazzare la nostra tenda e ci prestano gentilmente anche il  martelletto per piantare i picchetti (perchè QUALCUNO se l'è dimenticato a casa... ;-))
Mangiato un panino innaffiato da una Moretti bella fresca, decidiamo di farci due passi lungo gli ultimi kilometri della gara. Il sentiero, una dolce salita con qualche sali-scendi, ha un fondo morbido, a tratti erboso oppure ricoperto da aghi di pino: sicuramente, quando le gambe saranno brasate e le ginocchia distrutte, si rivelerà un piacevole finale.

...l'invito di Nino...
Chiaccherando, raggiungiamo un laghetto ed il vicino campeggio (1645m.), dove l'indomani verrà collocato l'ultimo ristoro del giro lungo nonchè l'unico di quello corto. Vicino ad un avviso che riporta uno schietto invito di Nino a non abbandonare fazzolettini di carta lungo i sentieri, vi sono dei cartelli che indicano gli itinerari possibili. Sono già le quattro passate e domani ci sarà da faticare parecchio quindi, visto che pare essere la meta più vicina (1h), propendiamo per una puntatina al Lago Visaisa.

Lago Visaisa
Percorrendo l'erto sentiero con andatura tranquilla ma costante, giungiamo fino ad un colle dove troviamo i ruderi di un vecchio rifugio diroccato (2000m); da lì, si domina il Lago Visaisa che rimane però circa 200 metri più in basso: per non affaticare le gambe risalendo, decidiamo di non scendere e ci accontentiamo di godercelo da lassù.

Percorrendo lo stesso tracciato dell'andata, rientriamo alla "base": lì perfezioniamo l'iscrizione e ritiriamo i pettorali.

Finders si preparano alla serata danzante
Finalmente arrivano anche Giles e Steve... ...i soliti ritardari dell'ultimo minuto :-) Anche loro piazzano la loro tenda vicino alla nostra e s'iscriveranno al Little Alpine Trail.

La festosa serata comincia con un'abbondante e gustosa cena (evoluzione Val Mairana del più classico pasta-party pre-gara) presso il Ciarbonet Cafè, accompagnata da vino e birra; io, per prudenza, cerco di contenermi un minimo sul bere ma fortunatamente Giles e Steve ci danno dentro per compensare alle mie mancanze: questa sì che è vera amicizia...

La serata continua con un'allegra serata danzante durante la quale dei bravissimi musici armati di fisarmoniche e ghironde ed uno scatenato "ballerino" occitano, coinvolgeranno i presenti in coreografiche e movimentatissime danze occitane.

E' ormai l'ora delle streghe nonchè di andare a riposarsi ché domani sarà dura: col buonumore della simpatica serata ed il sorriso ancora stampato sulle labbra, ci appropinquiamo alla tenda.
Ci addormentiamo col sottofondo di chitarre e voci lontani degli irriducibili festaioli che tireranno fino alle 4:00.

Il previsto temporale notturno deciderà di graziarci: meno male.

Domenica 22/07/2012

Qualche minuto prima delle 7:00 sono già in piedi: il Wonderful Alpine Trail partirà tra 2 ore ma naturalmente meglio fare colazione con un po' di anticipo; in teoria, per gli specialisti, forse 2 ore sono pefin poche ma per un trailer della mia caratura sono più che abbastanza. La colazione, compresa nella quota cena con l'aggiunta di un modesto contributo, è semplice ma con tutto quello che serve: cioccolata, marmellata, burro, pane, fette biscottate, tè, caffè... insomma la vera colazione del campione... :-)

Finita la colazione, procedo con la vestizione: le previsioni erano un po' incerte e onestamente non capisco bene che cos'ha in mente il meteo... che fare? Alla fine, sbagliando, propendo per pantalone al ginocchio e calza lunga a compressione. Ovviamente indosso l'irrinunciabile maglia tecnica "I Run For Find The Cure" compresa nel pacco gara.
Ricontrollo che nello zaino ci sia tutto: telo termico, una manica lunga, k-way, barette e camel-bag mezzo pieno... eccetera...
A posteriori, tutta roba che avrei potuto lasciare tranquillamente in auto, viaggiando più leggero; tuttavia, ancora ammorbato dalle giuste e tassative prescrizioni per il GTV57 di domenica scorsa, decido di fare buon peso (è proprio il caso di dirlo... :-P)

Durante l'attesa dell'ora X, il buon Daniele Sciuto (mente nonchè una delle tante braccia di FTC) tiene banco mettendo musica ed accende l'atmosfera con simpatiche battute. Tra le altre cose, ci prospetta una giornata calda e soleggiata ma, manco c'avesse il telecomando del meteo, si sbilancia promettendoci nubi ristoratrici per la salita al colle del Gregori. Mah, vedremo... IntantoDaniele c'informa che lì sul tratto a mezza costa ci sono già 24°... :-P ...morirò di caldo, me lo sento... Forse dovrei cambiare calze e calzoncini ma, come si suol dire, alea iacta est! Questo ho messo e questo mi terrò addosso.
Ready to go...




E' quasi ora di partire ma qualche minuto prima del "via" si presenta il 100° iscritto: special guest a sorpresa di questo evento è il fortissimo Paolo Bert che arriva fresco-fresco (si fa per dire) dalla brillante vittoria di domenica scorsa all'Ultra Trail Tre Rifugi in Val Pellice.
Espletate in quattro e quattr'otto le pratiche d'iscrizione del trailer d'eccezione, si parte! Via!!!

Pronti....
VIAAAA!!!!


Il manipolo di 100 runner equipaggiati con la maglietta I Run For Find The Cure attraversa il borgo di Pontemaira; di lì, subito dopo aver attraversato la provinciale, parte il primo strappo di 100m di dislivello a zig-zag che porta a mezza costa sul versante esposto a sud-ovest. Su questo tratto, a parte gli extra-terrestri che, per quel che ne so, potrebbero essere anche già arrivati al traguardo, si rimane un po' intruppati e qualcuno in effetti se ne lamenta perchè non si riesce a superare; magari un ulteriore giro del paese prima di salire, avrebbe consentito di far sfilacciare meglio il gruppo, risparmiando qualche fastidioso tappo inviso ai trailer più aitanti e dall'animo più inquieto.
Carovana di trailer FTC
Personalmente mi va benissimo il passo di quelli che c'ho davanti: domenica scorsa ho speso molto ed oggi voglio godermela più del solito... ...tanto comunque, vista la presenza di Paolo Bert, anche oggi come al solito non arriverò primo... ;-)

Superato il primo strappo si passa su un sentiero a mezza costa abbastanza corribile ed in piano ma comunque sempre stretto; raggiungo una ragazza dal passo decisamente tranquillo e, un po' per pigrizia e un po' per non fare il rompiscatole, mi adeguo al suo ritmo; non è però dello stesso avviso il trailer dall'andatura pressante alle mie spalle che a un certo punto chiede strada: la ragazza si sposta ed andiamo via. A velocità di crociera mi guardo intorno: il Ciarbonet Cafè, l'accampamento FTC ed i verdeggianti boschi che, dall'altro lato della vallata, fanno da sfondo.

Il sole scalda e non ci sono molti tratti alberati: vabbè, sopportiamo che tanto tra un po' si salirà di quota e magari farà più fresco.

Chiudiamo un secondo dislivello di 200m che sembra apparecchiato ad arte come antipasto di quello che ci toccherà tra un po'. Intanto un paio di kilometri di discesa su fondo molto corribile, consentono di far girare le gambe e ci conducono fino alla frazione di Chiappera (~1600m) dove, attraversando il piccolo abitato, qualche villeggiante in vacanza ci incita e ci applaude.
Non mancano segnalazioni e/o membri dello staff (sempre e comunque sorridenti) in tutti i punti in cui ci potrebbe essere anche solo il minimo dubbio sulla direzione del percorso.

Lasciata la frazione di Chiappera, comincia la salita più tosta: un bellissimo e piacevole sentiero di montagna che, dipananandosi tra bei prati fioriti, in poco più di 3 faticosi kilometri ci conduce fino al Colle Gregori (2317m).
Rocca Provenzale e Colle Gregori
E Daniele mantiene la parola: non so come ha fatto (evidentemente deve avere raccomandazioni altolocate) ma, procedendo lungo questo sentiero, il cielo si è progressivamente coperto di nuvole quel tanto da smorzare il caldo per consentirci di arrivare al colle senza schiattare dal caldo. Grande!
Sull'ultimo tratto s'incontrano alcuni spettatori e viandanti che scattano qualche foto; poi in cima ci attendono alcuni volontari del Soccorso Alpino.

Wow! Che sfacchinata. Meno male che ora si scende. Incalzo subito la discesa a velocità gamma: non faccio in tempo a percorrere i primi 300 metri che rimango agganciato con un piede sotto un pietrone, mi faccio un bel volo d'angelo e, SBADABAM!!!, mi ritrovo spalmato a terra a mo' di pelle d'orso. Ahia! Che botta! Mi rialzo e valuto i danni: niente di rotto, un po' di male al polso ed al gomito che, in effetti, gronda sangue... guardando meglio la ferita non è poi così terribile... insomma tanto sangue ma alla fine niente di che. Dai! Si riparte. Al di là dei problemi del sottoscritto che non sa stare in piedi, il sentiero che scende alterna tratti abbastanza agevoli e corribili a tratti un po' più tecnici ma sicuramente non difficili... insomma... da stare all'occhio. Mi piazzo all'inseguimento di un trailer che ha un'andatura fluida e convinta: vediamo se riesco a raggiungerlo... ma senza esagerare che mi sono già scassato 5 minuti fa.
Recupero terreno e ho la sensazione ce si sia accorto che sto arrivando perchè mi pare che tenda ad accelerare a tratti; intanto compare una graziosa e sorridente ragazza dello staff: è difficile non notarla e non distrarsi dal sentiero... ...evidentemente il trailer che mi precede si distrae più del dovuto e, PATAPUNFETE, pianta un bel volo: così a occhio direi decisamente più sgangherato e doloroso del mio. Rallento ma proseguo per raggiungerlo ed aiutarlo; intanto si rialza rapidamente e comincia a camminare: beh, buon segno... a giudicare dal tonfo avrei detto che s'era rotto 3 gambe e 5 braccia. Visto che è in ottime mani, lo lascio con la ragazza dello staff e proseguo la mia discesa; mi giro un'ultima volta giusto per verificare che non si stiano sbracciando per chiedere aiuto: mi pare tutto ok. Vado.

Poco dopo il 10° km, presso una piccolo edificio in pietra adibito a non so bene cosa, c'è un ristoro presidiato da dei ragazzi e fornito di ogni ben di Dio: acqua, succhi di frutta, albicocche secche, nocciole e quant'altro. C'è solo l'imbarazzo della scelta: io mi annacquo del succo di frutta, mangio qualcosina pescata a caso tra il dolce e il salato. Riprendo la discesa accodandomi ad altri trailer che inizialmente volevano cedermi il passo: visto che non si offendono, li lascio volentieri farmi da apripista perché comincio ad essere stanchino. Si alternano agevoli sentieri, tratti di strada bianca e qualche tracciato su terreno erboso: su quest'ultima tipologia di terreno, in un tratto un po' ripido e con erba umida, rischio di fare il mio secondo volo: scivolo e sono quasi a terra ma, appoggiandomi su una mano, riesco a controllare la caduta riportandomi in piedi per proseguire la corsa. Qui accelero un po' e lascio i compagni di questo tragitto.


Si arriva in una spianata dove persone dello staff e turisti, applaudono e ci incoraggiano. Dopo il breve tratto pianeggiante, il sentiero riprende a salire anche se non in maniera particolarmente decisa: ipotizzo che si tratti dell'inizio del secondo tratto di salita dura poi però un alternarsi di sali-scendi mi suggerisce che molto probabilmente mi sono sbagliato; arriva la conferma quando capisco che i quasi 2km di discesa agevole ed abbastanza ombreggiata m'hanno ormai riportato a Chiappera. Percorso un breve tratto d'asfalto, sul bordo della provinciale un altro ristoro dove, oltre alle cosine buone da sgranocchiare, ci attendono puntualmente dei graditi sorrisi ristoratori. Mi chiedono gentilmente se voglio medicare la ferita al gomito ma decido che non serve; bevo qualcosa, si scherza un secondo e poi riprendo su un sentiero che, in direzione sud, abbandona la strada.

Questo è il tratto che sale di nuovo sul serio: un paio di kilometri di sentiero con diversi tornanti ci condurranno fino a quota 1900 metri dove il percorso si aggancia ad una vecchia strada militare sterrata per iniziare a scendere definitivamente.
Sono le 11 passate e il sole picchia: quì non ci sono le nuvolette che c'hanno favorito nell'ascesa al colle e mi devo accontentare del cappellino e di sopportare il caldo come riesco. Raggiungo un simpatico ragazzo e faremo insieme chiaccherando un pezzo di questa dura salita; questo è uno dei suoi primi trail ma comunque qualche settimana prima ha fatto il Gir Curt del Monte Soglio: complimenti!! Lo saluto e continuo cercando di mantenere un passo non particolarmente veloce ma costante; nel frattempo m'ha quasi ripreso un trailer che m'ero lasciato alle spalle durante l'ultima discesa; siamo all'ultimo tornante e mi supera tagliandolo... mmm... ma vale? :-P :-D Vabbè... chissene... tanto se arrivo 98-esimo o 99-esimo non è che faccia differenza... ...però la mossa non mi è piaciuta lo stesso...
Finalmente arrivo anch'io sulla strada militare dove ci attendono alcune persone; sono stanco ed accaldato ma sempre di buon umore e chiedo se la fermata dell'autobus si trova lì; sorridendo e dandomi una cordiale pacca sulla spalla, mi dicono di no... vabbè, dai ora si scende...

La strada presenta un fondo pietroso e sconesso ma comunque molto corribile: mi tengo in prossimità del bordo erboso dove la corsa mi pare un po' più agevole. Intanto pesto il più possibile e cerco di non perdere terreno sul tizio che m'ha sorpassato sull'ultimo tornante... "vabbè" un bel fico secco!!! Fosse l'ultima cosa che faccio correndo in montagna ma devo provare ad andare a riprenderlo! Purtroppo non è facile: il tipo, quanto a correre, corre e c'ha pure le gambe molto più lunghe delle mie... Sgrunt!!!
Vabbè, non importa, io corro a più non posso: se gliela faccio, gliela faccio... sennò amen. Rosicchio terreno poco a poco e nel giro di "soli" 3 kilometri di discesa a rotta di collo, lo raggiungo. Ora mollo un po' e cerco di recuperare un pelo tenendo la sua andatura: mi vede e sa che sono lì; a tratti prova ad aumentare il ritmo ma vede che non lo mollo: ormai è diventata una questione di principio.
Arriviamo all'ultimo ristoro, quello nei pressi del campeggio: qui saluto Sabrina che gentilmente ci porge dei bicchieri con del liquido... ...non so se sia acqua, sali o altra roba... non importa: senza fermarmi, trangugio la bevanda. Il mio compagno di discesa, fermatosi a bere, mi grida uno sportivo "Bravo!"
Aggiro il laghetto e me lo lascio alle spalle; qui gioco un po' in casa perchè è il tragitto che ho percorso ieri con Daniela. C'è un po' di sali-scendi non eccessivamente impegnativo ma sul finale, quando si è quasi esausti, si vorrebbe sempre tutto in piano o in discesa. Tuttavia il fatto di conoscere il percorso aiuta la testa a gestire meglio quest'ultimo paio di kilometri apparentemente infiniti. Il fondo è morbido e la corsa abbastanza confortevole: ora si tratta di mantenere il mio ritmo naturale fino alla fine; direi che va bene ed infatti, a parte un ultimo strappetto di pochi metri su cui la stanchezza mi costringe alla camminata, giungo finalmente sul pratone dell'arrivo dove al fondo si vede il gonfiabile del traguardo FTC.

Traguardo! Olè!
Sul traguardo mi aspetta la Dani che scatta qualche foto; gli zelantissimi Giles e Steve, preoccupati per il mio possibile stato di disidratazione, mi accolgono con una bella birra fresca! Che dire: gli amici sono amici mica per caso... :-)
Loro hanno fatto il Mini Trail e sono molto soddisfatti della loro piccola ma comunque divertente ed impegnativa sfacchinata. Grandi!


Intanto Daniele, carismatico Presidente di FTC, mi accoglie scherzando simpaticamente sul fatto che mi aveva promesso una copia di un film di Miazaki (rigorosamente masterizzato) se fossi riuscito a fare podio ma che, non avendo conseguito l'eccellente risultato, il premio sfuma. Evidentemente, dopo avergli rotto le scatole per 2 settimane su facebook a suon di battute sceme e di "Mi piace", devo aver cominciato a popolare i suoi peggiori incubi.

La corsa sta volgendo al termine e di lì a poco arriveranno anche gli altri trailer.
Invece la festa sta solo cominciando: dopo il "polenta-party" ristoratore, cominciano a comparire degli enormi contenitori con dentro ghiaccio, menta e dei sacchi di zucchero... i restanti ingredienti, li lascio immaginare...
Intanto il gruppo dei "Les Sans Papier" si prepara per uno scatenato e coinvolgente concerto live che, dopo la premiazione, ci accompagnerà per tutto il pomeriggio.

...e la festa continua in mezzo ai verdi prati del Ciarbonet...






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